Siamo nell’occhio del ciclone
Sono trascorse solo poche settimane dal tremendo passaggio del tifone Matthew, i riflettori mediatici sono spenti da tempo, perfino su Haiti e i suoi mille morti. Come al solito. Non si è trattato di un fenomeno naturale estremo ma dell’ennesima conseguenza del continuo riscaldamento dell’atmosfera e delle acque.
Possibile che continuiamo ad ignorare come e perché si formano i cicloni e le piogge, cosa determina lo scioglimento dei ghiacciai, quali sostanze inquinano l’aria che respiriamo e i frutti che inghiottiamo? I governi non hanno smesso di traforare montagne, di estrarre materie nocive dalla terra, di lanciare ponti sui mari e alzare grattacieli nei centri urbani.
In queste settimane, per chi avesse la voglia di ascoltare, ci sono stati molti altri segnali che indicano l’urgenza di cambiare radicalmente rotta. La ricca selezione di notizie curata da Alberto Castagnola ce ne mostra alcuni tra i più significativi (www.comune-info.net/2016/10/nellocchio-del-ciclone)